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L’esteso paesaggio alpestre svizzero è stato fortemente forgiato dagli animali al pascolo. Soltanto mediante l’utilizzazione e la cura questo paesaggio rurale può essere preservato. La gestione sotto forma di pascolo è inoltre necessaria affinché la regione d’estivazione continui a svolgere il suo importante ruolo per la sicurezza alimentare, per l’ecologia e per la società. Se non vengono più utilizzati, i pascoli alpestri si trasformano in bosco.

Caratterizzazione delle aziende d’estivazione

Le aziende d’estivazione sono gestite durante la stagione alpestre e sono destinate all’alpeggio di ruminanti. La loro gestione stagionale è la differenza principale rispetto alle aziende annuali. Un’altra caratteristica delle aziende d’estivazione è la loro specializzazione nel pascolo, esclusivamente su terreni inerbiti che vanno utilizzati in maniera adeguata al luogo e con intensità variabili. La regione d’estivazione comprende le superfici tradizionalmente utilizzate a scopo alpestre. Normalmente i pascoli alpestri sono situati ad altitudini elevate, ma possono anche trovarsi a quote comparativamente basse, in quanto per essere definiti tali è determinante l’utilizzazione tradizionale. La regione d’estivazione è delimitata verso il basso rispetto alla superficie agricola utile, ma non verso l’alto rispetto alle superfici improduttive (pietre, ghiacci, rocce, ecc.).
 

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Preservazione dell’apertura del paesaggio

La preservazione dell’apertura del paesaggio sui pascoli alpestri è possibile soltanto alpeggiando animali che consumano foraggio grezzo. Per garantire la gestione e la cura di queste pregiate superfici, nel 2014 è stato incrementato il contributo d’estivazione. Contemporaneamente è stato introdotto un contributo di alpeggio come incentivo per le aziende principali a estivare il loro bestiame. La combinazione di queste due misure garantisce una densità di animali sufficiente affinché cespugli e alberi non compromettano a lungo termine i pascoli alpestri.

Utilizzazione sostenibile nella regione d’estivazione

I pascoli alpestri devono essere gestiti in modo sostenibile; tale principio è concretizzato come segue.

  • Le aziende d’estivazione devono essere gestite in modo razionale e rispettoso dell’ambiente, evitando un’utilizzazione troppo intensiva o troppo estensiva. Le superfici che rientrano nella protezione della natura devono essere gestite secondo le prescrizioni.

  • La concimazione dei pascoli avviene in linea di principio con concimi prodotti sull’alpe (letame, liquame). L’impiego di concimi minerali azotati e di concimi liquidi non prodotti sull’alpe è vietato. Per l’apporto di altri concimi (p.es. fosforo o calce) è necessaria un’autorizzazione del Cantone.

  • Gli animali sono foraggiati con erba dell’alpe. Per il superamento di situazioni eccezionali e per il bestiame da latte è possibile un limitato apporto di foraggio.

  • I pascoli devono essere protetti dall’incespugliamento e dall’abbandono. Occorre lottare contro le piante problematiche. Sul sito Internet di Agridea è disponibile una guida Invasione arbustiva e piante problematiche nelle regioni d’estivazione. Maggiori informazioni sulle piante problematiche sono disponibili anche su www.patura-alpina.ch.

Evoluzione delle aziende d’estivazione

La dimensione di un’azienda d’estivazione è misurata in carichi normali. Per carico normale si intende l’estivazione di un’unità di bestiame grosso che consuma foraggio grezzo durante 100 giorni e corrisponde alla quantità di erba necessaria a foraggiare una vacca per 100 giorni. Il rapporto tra la crescita dell’erba e il fabbisogno di foraggio degli animali su un alpe deve essere il più possibile equilibrato; a tal fine è stato stabilito per ogni azienda d’estivazione un carico usuale.

Tra il 2003 e il 2019 il numero di aziende d’estivazione è diminuito passando da 7472 a 6740 unità. Il carico usuale complessivo è invece rimasto stabile. Con il tempo le aziende d’estivazione tendenzialmente sono diventate più grandi poiché quelle esistenti sono state accorpate o sono state rilevate da aziende confinanti.
 

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Rapporti di gestione

I gestori delle aziende d’estivazione sono per lo più persone fisiche e società semplici (società di fratelli o formate da diverse generazioni, ecc.); queste forme giuridiche sono usuali anche per le aziende annuali. Una particolarità nell’estivazione è la presenza anche di altre forme giuridiche come le cooperative o gli enti di diritto pubblico. Tali forme giuridiche affondano le loro radici da un lato nella tradizione, dall’altro anche nella redditività poiché la gestione collettiva presenta chiari vantaggi economici.
 

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Sviluppo dell’effettivo di animali nella regione d’estivazione

Complessivamente tra il 2000 e il 2019 l’effettivo di animali sugli alpi svizzeri è rimasto relativamente stabile, con fluttuazioni annue riconducibili alle condizioni atmosferiche. Il numero di vacche da latte e di bovini (categoria «altri bovini») in questi anni è diminuito circa del 15 %; parallelamente quello delle vacche madri, invece, è triplicato. Questo spostamento è provocato dagli sviluppi nelle aziende di pianura e di montagna. Rispetto al 2000, nel 2019 è stato estivato il 25 % in meno di ovini ed equidi, ma circa il 20 % in più di caprini. L’estivazione di ovini è relativamente dispendiosa a causa della protezione del gregge.

Il grafico seguente illustra l’evoluzione dell'effettivo di animali estivati per le varie categorie di animali.
 

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Evoluzione dell’estivazione degli ovini

Dal 2003 vengono stanziati contributi d’estivazione per ovini (escluse le pecore lattifere) in maniera differenziata a seconda del sistema di pascolo. Con contributi più elevati per pascoli da rotazione e sorveglianza permanente da un lato si considerano i costi maggiori e dall’altro si incentiva un’estivazione sostenibile del bestiame ovino. Per sorveglianza permanente s’intende la conduzione del gregge effettuata giornalmente da un pastore con cani in luoghi di pascolo stabiliti dal pastore stesso. Per pascolo da rotazione s’intende un pascolo effettuato alternativamente per tutta la durata dell’estivazione in parchi cintati o chiaramente delimitati da elementi naturali.

Con la presenza di grandi predatori aumenta l’incentivo a un’estivazione sostenibile. Negli ultimi anni questo ha influenzato notevolmente l’estivazione degli ovini. Il numero di ovini sugli altri pascoli negli ultimi anni è diminuito nettamente a fronte, nello stesso periodo, di un incremento degli ovini sotto sorveglianza permanente. Tale tendenza si è confermata anche nel 2019.
 

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Grado di sfruttamento delle aziende d’estivazione

ll grado di sfruttamento delle aziende d’estivazione con animali da reddito può essere calcolato mediante la percentuale del carico effettivo rispetto al carico usuale stabilito ufficialmente. Nel 2019 il grado di sfruttamento degli alpi, esclusi quelli caricati con ovini, è ammontato complessivamente al 91 %. Il grado di sfruttamento dei Cantoni Berna e Grigioni, i due Cantoni con il maggior numero di aziende d’estivazione, si è aggirato su questo valore. 

Il grafico seguente illustra il grado di sfruttamento degli alpi per Cantone. 
 

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Il grafico seguente illustra il grado di sfruttamento degli alpi per azienda d’estivazione.
 

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Simon Hasler, UFAG, Settore Pagamenti diretti Basi, simon.hasler@blw.admin.ch 

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