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Piano settoriale delle superfici per l’avvicendamento delle colture – Di che cosa si tratta?

Il Piano settoriale delle superfici per l’avvicendamento delle colture (SAC) è uno strumento utilizzato nel campo della pianificazione del territorio per garantire, in Svizzera, un’estensione minima di superfici per la produzione agricola, in particolare affinché sia garantito un sufficiente approvvigionamento del Paese in derrate alimentari in gravi situazioni di penuria. Il Piano settoriale rientra nell’ambito di competenza della Confederazione. A livello legislativo questo compito è disciplinato nella legge sulla pianificazione del territorio (LPT; RS 700).

L’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE è stato responsabile per anni della valutazione, dell’analisi e della revisione del Piano settoriale SAC risalente al 1992, avvalendosi della collaborazione dell’Ufficio federale dell’ambiente UFAM e dell’Ufficio federale dell’agricoltura UFAG. Nel frattempo, è stato elaborato un nuovo Piano settoriale approvato dal Consiglio federale a maggio 2020.

Con il Piano settoriale SAC rivisto si garantisce che siano preservate e garantite a lungo termine l’estensione e la qualità di suoli fertili in Svizzera. 

Obbligo di compensazione

Un importante principio per la garanzia a lungo termine dei suoli più fertili è la compensazione. Se, ad esempio, a causa della realizzazione di un complesso edilizio la funzione del suolo per la crescita delle piante è irrimediabilmente compromessa, è necessario valorizzare suolo di qualità SAC in un altro luogo al fine di compensare la perdita. Nel Piano settoriale SAC si disciplina in quali casi il consumo di superficie deve essere compensato e quale tipo di suolo entra in considerazione per una valorizzazione. In caso di realizzazione di progetti edilizi federali deve essere compensata tutta la superficie consumata.


Criterio Valore sogliaOsservazioni
Zona climaticaA / B / C / D1-4Le zone climatiche sono indicate nella Carta delle attitudini climatiche per l’agricoltura.
Declività ≤ 18 %
Profondità utile alle piante≥ 50 cmVolume del suolo con possibilità di attecchimento per le radici (detto anche spazio riservato alle radici).
Sostanze nocive in virtù dell’O suolo≤ valore di guardiaValori di guardia per colture alimentari (all.1 cap.12 O suolo).
Superficie adiacenteAlmeno 1 ha e forma della particella adeguata Le superfici possono essere computate come SAC indipendentemente dalla loro dimensione se confinano con SAC esistenti e con queste formano un’unità gestibile in maniera funzionale nonché raggiungono una dimensione di almeno 1 ha.

Requisiti minimi per i nuovi terreni da inserire nell’Inventario SAC  
Fonte: Piano settoriale SAC


In Svizzera l’estensione minima di SAC è stata stabilita già nel 1992. Ogni Cantone è tenuto a garantire a lungo termine il contingente che gli è stato assegnato e a fare in modo che un consumo di SAC sia compensato al più tardi quando la superficie totale di SAC scende al di sotto del contingente cantonale. In alcuni Cantoni è necessario compensare la quota consumata di SAC per ogni progetto edilizio realizzato, tranne nel caso di superfici molto esigue.

Nella pratica non è molto semplice attuare tale obbligo. Occorre infatti chiarire quali superfici sono adeguate per una compensazione, se i proprietari hanno dato il loro consenso, quanto costa la valorizzazione e se può essere autorizzata in virtù del diritto edilizio. 

I suoli compromessi in maniera irreversibile possono essere ripristinati con metodi che comportano un notevole dispendio in termini di tempo e molto onerosi, ma non possono  certamente essere comparati con quelli ricoperti di vegetazione naturale.

Per ricoltivazione s’intende il ripristino del suolo dopo un intervento temporaneo (estrazione di ghiaia, deponia, costruzione di strade, ecc.). In tal modo si ripristinano le caratteristiche tipiche del suolo affinché possa essere nuovamente utilizzato conformemente alle condizioni locali. 

Il ripristino di un suolo avviene per strati. Sia il sottosuolo sia lo strato superficiale devono essere lavorati accuratamente e senza compattazione. I lavori di ricoltivazione durano diversi anni e successivamente il suolo può essere lavorato solo in maniera limitata per evitare la compattazione. È importante una lavorazione impeccabile dal profilo tecnico e accurata; solo così è possibile ripristinare la fertilità del suolo.

Suoli adeguati per una compensazione

Per una compensazione sono adatti principalmente suoli con «degradazione antropogenica», ovvero suoli che in seguito a sostanziali cambiamenti causati da interventi dell’uomo, ad esempio compattazione riconducibile all’uso di macchinari pesanti o sigillatura dovuta all’attività edilizia, non possono più assolvere ai propri compiti. Sono quindi molto meno fertili, non possono immagazzinare acqua o la loro compattazione è tale da impedire l’infiltrazione dell’acqua.

Carta indicativa Compensazione di superfici per l’avvicendamento delle colture

Il Piano settoriale SAC prescrive che i Cantoni allestiscano una cosiddetta carta indicativa per agevolare la ricerca di possibilità di compensazione in caso di realizzazione di progetti edilizi. Alcuni Cantoni lo hanno già fatto, altri dovranno farlo entro tre anni.  
 

Superfici adeguate per una valorizzazione

Per allestire una carta indicativa occorre innanzitutto individuare quali superfici adempiono i requisiti per una valorizzazione. Si tratta, ad esempio, di superfici sigillate o con «degradazione antropogenica». Generalmente queste superfici sono state fortemente modificate da attività edilizie o da apporti inappropriati di materiale terroso oppure sono molto compattate. Tuttavia può trattarsi anche di suoli inquinati da sostanze nocive. Queste superfici possono essere individuate mediante immagini aeree, carte pedologiche, catasti dei siti inquinati, registri delle zone d’estrazione o carte storiche nonché mediante analisi del suolo esistenti. 

Le superfici devono adempiere anche i criteri qualitativi SAC: non possono avere una declività superiore al 18 % e devono costituire unità gestibili in maniera funzionale con una dimensione minima di 1 ettaro.
 

Criteri d’esclusione

Una superficie è adeguata se non adempie i criteri d’esclusione; i suoli in zone protette o in oggetti naturali protetti non possono essere valorizzati. Anche le superfici ubicate in una zona edificabile, nel bosco o nello spazio riservato ai corsi d’acqua non sono disponibili per una compensazione.
 

Criteri supplementari

Se una superficie deve essere valorizzata, occorre che siano adempiuti diversi criteri: la compensazione va realizzata nella maniera più semplice possibile, il proprietario fondiario deve aver dato il suo consenso, le superfici devono essere ripartite per quanto possibile in maniera uniforme a livello regionale e la valorizzazione deve essere conforme all’autorizzazione. Inoltre, in generale le carte indicative devono essere allestite in modo che vi sia una sufficiente disponibilità di superfici per le compensazioni che dovessero rendersi necessarie nei successivi 15 anni. 

Si raccomanda pertanto di procedere a un’ispezione e a una valutazione in loco con esperti del suolo nonché di svolgere una consultazione interna al Cantone dei servizi specializzati per escludere eventuali siti. Con nuove mappature dei suoli e nuovi rilevamenti dei dati è possibile migliorare costantemente la carta indicativa.
 

Rapporto concernente la carta indicativa

Per agevolare i Cantoni nell’allestimento della carta indicativa, in un rapporto dello studio Basler & Hofmann sono stati illustrati i principali criteri, le esperienze e le procedure. I Cantoni possono rifarsi a questo rapporto oppure procedere diversamente. L’importante è che in caso di realizzazione di progetti edilizi non si verifichino notevoli ritardi a causa della ricerca di superfici di compensazione. 
 

Altre indicazioni in relazione alla protezione delle terre coltive

Il rapporto concernente la carta indicativa è pubblicato sul sito Internet dell’ARE. Ulteriori indicazioni sul Piano settoriale SAC sono disponibili qui

Petra Hellemann, UFAG, Settore Migliorie fondiarie, petra.hellemann@blw.admin.ch

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